Stasera, la falce di luna sembra un caldo sorriso.
Il cielo, un nero sipario sdrucito da cui filtrano migliaia di luci.
Guardo stupito tanta meraviglia, e pian piano l’anima si quieta.
Stasera, la falce di luna sembra un caldo sorriso.
Il cielo, un nero sipario sdrucito da cui filtrano migliaia di luci.
Guardo stupito tanta meraviglia, e pian piano l’anima si quieta.
Spettatori distratti, attratti
dal buio in fondo alla scena,
attori cui sfugge il senso e la trama,
siamo orme che durano il tempo di un’onda
disegnata da un tiro di sasso lontano.
Eppure basta lo sguardo di un bimbo,
risonanza profonda a ricordi lontani,
che il tempo, discreto, si ferma
e l’eterno ci sfiora le mani.
Domani vorrei avere ancora nel cuore queste emozioni.
Non sono che il contabile
dell’ombra di me stesso
se mi vedete qui a volare
è che so staccarmi da terra
e alzarmi in volo
come voialtri stare su un piede solo
difficile non è partire contro il vento
ma casomai senza un saluto.
Non sono che l’anima di un pesce
con le ali
volato via dal mare
per annusare le stelle
difficile non è nuotare contro la corrente
ma salire nel cielo
e non trovarci niente.
Dal mio piccolo aereo
di stelle io ne vedo
seguo i loro segnali
e mostro le mie insegne
la voglio fare tutta questa strada
fino al punto esatto
in cui si spegne
la voglio fare tutta questa strada
fino al punto esatto
in cui si spegne.
(Ivano Fossati)
L’ottimista
Oggi la nebbia è svanita, lasciando l’aria tersa.
Gli spicchi di cielo, riflessi dalle finestre, colorano d’azzurro
il grigio asfalto della strada.
In alto, i cirri disegnano bianchi arabeschi,
e gli storni affascinano con i loro volteggi.
Il pessimista
Oggi la nebbia non c’è ma la puzza dello smog è rimasta.
Le finestre riflettono il sole
e abbagliano gli automobilisti.
In alto si vedono le scie chimiche lasciate dagli aerei
e gli uccelli isterici cercano bersagli da sporcare.