Stasera, la falce di luna sembra un caldo sorriso.
Il cielo, un nero sipario sdrucito da cui filtrano migliaia di luci.
Guardo stupito tanta meraviglia, e pian piano l’anima si quieta.
Stasera, la falce di luna sembra un caldo sorriso.
Il cielo, un nero sipario sdrucito da cui filtrano migliaia di luci.
Guardo stupito tanta meraviglia, e pian piano l’anima si quieta.
Spettatori distratti, attratti
dal buio in fondo alla scena,
attori cui sfugge il senso e la trama,
siamo orme che durano il tempo di un’onda
disegnata da un tiro di sasso lontano.
Eppure basta lo sguardo di un bimbo,
risonanza profonda a ricordi lontani,
che il tempo, discreto, si ferma
e l’eterno ci sfiora le mani.
Ecco tutto quello che sono disposto a raccontarvi. Probabilmente potrei dirvi quello che feci quando andai a casa, e come mi sono ammalato e via discorrendo, e a che scuola dovrei andare in autunno quando sarò uscito da qui, ma non ne ho voglia. Sul serio. Ora come ora queste cose non mi interessano molto.
(Il giovane Holden, XXVI capitolo, pag 233 – Einaudi)
Per carità, è tutto molto bello: la musica potente, calda – un misto di gregoriano, Beethoven e Metallica – culla le orecchie e arriva dritta al cuore.
Anche le luci e i colori sono meravigliosi: sono convinto che mi ricorderebbero un cielo tropicale, se mai l’avessi visto. Continua a leggere
Aldo Martinelli aveva un dono.
Fin dalla nascita la natura lo aveva fornito di una sensibilità acutissima con la quale percepiva i fatti ben prima che si realizzassero.
Sulla bontà di questa dote nessuno dei centoquaranticinque abitanti di Farantola nutriva alcun dubbio: tutti si erano rivolti al fortunato compaesano nei momenti di difficoltà e lui, fedele alla sua fama, dissipava le nebbie dell’incertezza con illuminanti vaticini. Continua a leggere